Cucciolata di privati

Capita spesso che un orgoglioso proprietario di una femmina decida di accoppiarla.

Una cucciolata in casa è davvero una bellissima esperienza a patto che vengano considerati alcuni passaggi. Improvvisare è quanto di più sbagliato si possa fare. Il fai da te ha troppo spesso la conseguenza di sovraffollate i canili o l’impossibilità di garantire ai cuccioli la famiglia ottimale.

Il primo passo da compiere è contattare l’allevatore della futura fattrice. Costui potrà essere un alleato fondamentale per rendere tutto quanto il più semplice possibile.

A costui verrà chiesto un consiglio sul maschio (stallone) che potrebbe essere idoneo per l’accoppiamento. Nel caso in cui questo fosse presente in allevamento, chiarire fin da subito ciò che spetta all’uno e all’altro.

Successivamente gli si chiederà la percentuale di cesarei in allevamento in modo da regolarsi sulla modalità del parto e allertare il proprio veterinario di fiducia.

Importante assicurarsi l’allevatore abbia regolarmente richieste in modo da poter collocare i cuccioli che nasceranno.

Infine gli si chiederà una certa disponibilità durante il parto anche con telefonate o videochiamate. La natura farà la sua parte, è vero, ma spesso l’intervento della mano umana è necessaria. Generalmente in Italia i veterinari intervengono solo in caso di cesareo  e solo raramente durante un parto naturale. Va da se che chi si trova alla prima esperienza potrebbe trovarsi in difficoltà. Spesso infatti le partorienti vanno aiutate ma occorre sapere come fare.

Al lato c.d. pratico appena descritto, c’è da considerare quello burocratico.

Accertarsi che sia stato fatto il passaggio di proprietà sul pedigree della fattrice, dall’allevatore al proprietario attuale. Per questo è sufficiente recarsi alla sede E.N.C.I. più vicina. Qui dovranno pervenire anche i documenti successivi alla nascita dei cuccioli ossia:

  • mod.A (denuncia di monta e nascita di cucciolata), nel quale vengono richiesti i dati dello stallone e della fattrice, relative firme dei proprietari, data di nascita dei cuccioli, numero dei cuccioli e relativo sesso. Questo documento deve essere presentato entro 25 giorni dalla nascita dei cuccioli pena impossibilità a richiederne il certificato;
  • mod.B (richiesta di pedigree) viene presentato entro 90 giorni dalla nascita dei cuccioli e solo successivamente alla inoculazione del microchip. Questo comporta anche la denuncia presso l’anagrafe canina dell’A.S.L. di competenza. Il modulo richiede, oltre al numero del microchip di ciascun cucciolo anche il nome assegnato e il sesso.

Se siete arrivati fino a qui significa che siete determinati e questo è alla base per intraprendere questa bellissima esperienza

Nella maggior parte dei casi risulta necessario il deposito del D.N.A.: sul web si troveranno facilmente i laboratori accreditati a espletare tale pratica, dislocati su tutto il territorio nazionale.

Concludo con il fattore determinante: la disponibilità sia logistica che di tempo.

Avere una stanza adatta è determinante. E per adatta intendo che sia al di fuori del passaggio continuo di persone, poco rumorosa, facilmente lavabile e con ricambio di aria.

Il tempo richiesto è passare probabilmente qualche notte insonne, assicurarsi che tutti i cuccioli mangino e crescano, che la madre stia bene e si occupi dei piccoli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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